L’anno 2011 ha accomunato anche la nostra Avis, per la sua specifica azione, alle difficoltà e ai sacrifici che sono stati affrontati dall’Italia. In questo vediamo utili elementi di consapevolezza e notevoli innesti di speranza.
Vediamo perché.
Per il secondo anno di seguito siamo calati nelle donazioni: meno 4,7%.
Eppure l’organizzazione è migliorata e nuove forze sono entrate attivamente.
Semplicemente, la situazione è stata avversa: maggiori difficoltà ad assentarsi dal lavoro in giorni feriali, non piena consapevolezza o mancata adesione alla opportunità di donare sabato o domenica, distrazione per altre preoccupazioni e anche qualche giusta sospensione per motivi sanitari ci hanno “remato contro”.
Ma ecco che le difficoltà hanno messo in luce il successo del lavoro degli anni recenti: grazie ad una migliore organizzazione abbiamo rilevato subito la tendenza negativa e l’abbiamo contrastata in molti modi diversi, introducendo variazioni tecnologiche e organizzative che hanno contenuto il calo (che era arrivato a oltre l’8% in un periodo dell’anno). Abbiamo dato trasparente pubblicità, ogni tre mesi, sul sito, al problema e alle soluzioni attuate. E anche il corso di formazione è stato una risposta. Soluzioni immediate, soluzioni di lungo periodo.
Questo sforzo, necessario e urgente, ha sottratto un po’ di attenzione a qualche iniziativa di aggregazione nel primo semestre, con conseguente e benvenuto messaggio di costruttiva critica da qualche associato, e di ciò abbiamo tenuto conto. In assemblea abbiamo ribadito che il far giungere il sangue agli ammalati contenendo il calo di donazioni e il formare volontari più consapevoli possono ben valere una gita o una biciclettata, certo utili a rafforzare il tessuto associativo, ma altrettanto certamente al servizio, ove possibile e con le forze che ci sono, dell’obiettivo di missione associativa:donare sempre, ovunque, subito.
Nella seconda parte dell’anno, con le operazioni di contenimento del calo già ben rodate e a pieno regime, abbiamo potuto dedicarci a iniziative di aggregazione con i patrocini, assieme alle associazioni firmataria del “Protocollo del 9 Maggio”, di eventi culturali e artistici, e anche promuovere una significativa operazione di solidarietà verso i volontari genovesi messi in difficoltà dall’alluvione.
Ce l’abbiamo fatta con la presenza sempre più costitutiva dei novi volontari aggregati a tutta la squadra Avis durante questa consigliatura. Per questo, in assemblea, abbiamo sintetizzato il 2011 con questa parole: l’anno di “Transizione, Opportunità. E Crescita”.