AVIS Nazionale
AVIS è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS) costituita tra coloro che donano volontariamente, gratuitamente, periodicamente e anonimamente il proprio sangue.
E’ un associazione apartitica, aconfessionale, senza discriminazione di razza, sesso, religione, lingua, nazionalità, ideologia politica ed esclude qualsiasi fine di lucro e persegue finalità di solidarietà umana.
Fondata a Milano nel 1927 dal dott. Vittorio Formentano, costituitasi ufficialmente come Associazione Volontari Italiani del Sangue nel 1946, riconosciuta nel 1950 con una legge dello Stato Italiano, AVIS è oggi un ente privato con personalità giuridica e finalità pubblica e concorre ai fini del Servizio Sanitario Nazionale in favore della collettività. Fonda la sua attività istituzionale ed associativa sui principi costituzionali della democrazia e della partecipazione sociale e sul volontariato quale elemento centrale e strumento insostituibile di solidarietà umana.
Gli scopi dell’associazione fissati dallo Statuto erano e sono: venire incontro alla crescente domanda di sangue, avere donatori pronti e controllati nella tipologia del sangue e nello stato di salute, lottare per eliminare la compravendita del sangue, donare gratuitamente sangue a tutti, senza alcuna discriminazione.
All’AVIS possono aderire gratuitamente sia coloro che donano volontariamente e anonimamente il proprio sangue e sia coloro che, pur non potendo per motivi di inidoneità fare la donazione, collaborano però gratuitamente a tutte le attività di promozione e organizzazione.
L’AVIS è una Associazione di volontari: volontari sono i donatori e volontari sono i suoi dirigenti. E’ presente su tutto il territorio nazionale con una struttura ben articolata, suddivisa in 3.032 sedi Comunali, 94 sedi Provinciali, 22 sedi Regionali e l’AVIS Nazionale, il cui organo principale è il Consiglio Nazionale. Sono inoltre attivi 773 Gruppi AVIS, organizzati sopratutto nelle aziende, sia pubbliche che private, come ulteriore testimonianza della presenza associativa nel tessuto sociale.
Un po' di storia
Le origini dell’Associazione risalgono al 1926, quando il dottor Vittorio Formentano lancia sul Corriere della Sera a Milano, un appello per costituire un gruppo di volontari per la donazione del sangue.
All’invito risposero 17 persone che si riunirono nel 1927, dando vita alla prima Associazione Italiana di Volontari del Sangue. Nell’occasione furono delineati gli obiettivi della futura associazione: soddisfare la crescente necessità di sangue dei diversi gruppi sanguigni, avere donatori pronti e controllati, lottare per eliminare la compravendita di sangue. L’Associazione Italiana di Volontari del Sangue si costituì ufficialmente a Milano nel 1929.
Dopo il travagliato periodo del fascismo, nel 1950 AVIS viene riconosciuta dallo Stato con la Legge n. 49, mentre con la legge n. 592 del 1967 viene regolamentata la raccolta, la conservazione e la distribuzione del sangue umano sul territorio nazionale. Dagli anni ’70 la diffusione dell’Associazione si fa sempre più capillare, grazie alla nascita delle sedi regionali, provinciali e comunali, legate da un unico Statuto alla Sede Nazionale.
Nel corso degli anni lo Statuto è rimasto pressoché immutato e fedele ai principi indicati da Formentano. L’Associazione, come precisano gli articoli 1, 2, 3, è apartitica, aconfessionale, senza discriminazioni di sesso, razza, lingua, nazionalità, religione ed è costituita da persone che donano il loro sangue volontariamente, periodicamente, gratuitamente, anonimamente e responsabilmente. Con il passare degli anni è maturata una nuova cultura della donazione che ha sostituito agli ideali di eroismo, sacrificio e generosità caritatevole, lo spirito di consapevolezza dei bisogni, di responsabilità, di coscienza civica e di partecipazione.
Oggi AVIS è il garante del sangue in Italia poiché rappresenta chi, ispirato a principi solidaristici, mette a disposizione la materia prima indispensabile per il funzionamento e l’autosufficienza del sistema trasfusionale nazionale. Inoltre, riafferma la centralità e il ruolo attivo del donatore nel ”sistema sangue” e si fa promotrice di una nuova cultura della donazione e del volontariato e di una moderna ed efficiente gestione della politica trasfusionale.
Vittorio Formentano
…UN UOMO CHE HA SAPUTO ACCENDERE UN’IDEA IN ALTRI UOMINI,PRIMA POCHI, POI MOLTI, OGGI MOLTISSIMI, TRASFORMANDO L’IDEA IN AZIONE…
Una notte di novembre del 1926 il Dottor Vittorio Formentano, ematologo, poco più che trentenne, fu svegliato dal telefono. Un suo collega, ginecologo, lo chiamava, con assoluta urgenza, al capezzale di una giovane donna, che era diventata madre da poco. Si era instaurata una incontenibile emorragia e occorreva del sangue con urgenza, onde scongiurarne la morte. Il Dottor Formentano prese la sua borsa con i sieri e l’attrezzatura per determinarne il gruppo sanguigno e corse dalla paziente.
Si offersero, per donare sangue, due fratelli della donna e alcuni parenti. Formentano si mise subito all’opera e, per prima cosa, determinò il gruppo sanguigno della donna. Cominciò quindi con il primo fratello, ma il gruppo non corrispondeva; passò al secondo fratello, ma anche lui non era dello stesso gruppo della donna; iniziò allora, guardando ansiosamente la povera madre, che diventava sempre più bianca, a ricercare lo stesso gruppo sanguigno nei parenti.
Inesorabilmente uno dopo l’altro ma il gruppo non corrispondeva. L’emorragia continuava nonostante i tamponamenti del ginecologo. La donna morì, senza aver potuto vedere il figlio appena nato.
Il Dottor Formentano quella notte tornò a casa amareggiato e deluso. Non riuscì a chiudere occhio. Un pensiero continuo lo tormentava: possibile non si possa chiedere aiuto a tanti uomini sani della città, affinché donassero una piccola parte del loro sangue per salvare i fratelli sofferenti e tutti coloro che, per mancanza di sangue, erano condannati a morire?
La mattina dopo inviò un appello a un giornale. In esso si chiedevano ai Donatori volontari di sangue, onde far fronte alle necessità degli ospedali. Si doveva donare volontariamente, segretamente, disinteressatamente.
Il giorno dopo, qualcuno, letto l’appello, disse che Formentano era matto; qualche altro disse che lui il suo sangue se lo teneva a che gli altri si arrangiassero; un giornalista arrivò al punto di scrivere che si era aperta una nuova strada per i disoccupati, così dimostrando che non aveva capito niente. Formentano però attendeva fiducioso.
Due giorni dopo si presentò un agente di commercio, che si disse pronto a donare il proprio sangue. Il pomeriggio dello stesso giorno si presentò un altro, anche lui disposto a donare il sangue. Così di seguito, giorno dopo giorno, sino a diventare parecchie decine di Donatori.
Così il 15 maggio del 1927 venne costituita a Milano l’AVIS.