Con il 1965 inizia la costruzione della nuova ala dell’Ospedale Uboldo e si prospetta una nuova collocazione per il centro trasfusionale. Avis, a metà decennio, continua a crescere, sostenuta anche dai contributi del Comune e delle Suore Marcelline. Un socio è incaricato delle telefonate e di tenere in ordine la sede, mentre una segretaria è chiamata a gestire la corrispondenza e a tenere in ordine i documenti. Ad entrambi Avis corrisponde un compenso. Nell’agosto del 1966 il Consiglio di Avis Cernusco delibera di concedere alla Croce Bianca, costituita tre anni prima, la sede per i consigli “fino a fine mandato”. Nel novembre del 1966 inizia la quinta consiliatura. Il consiglio propone ai soci delle serate culturali e formative tenute dal dr. Mori, direttore sanitario della sezione dalla sua fondazione. A dicembre vengono inviate 100.000 lire alla sede Avis di Firenze, quale sostegno per la ripresa dopo la disastrosa alluvione del 4 novembre 1966. Dal 1968 le elezioni vengono preparate e le operazioni elettorali gestite da una Commissione Elettorale indipendente dal Consiglio. A novembre 1968 lo stendardo Avis partecipa alle celebrazioni del cinquantenario della vittoria italiana nella I guerra mondiale. Dai dati riportati a verbale dell’assemblea elettiva per il biennio 1968-1970 apprendiamo che i donatori sono 265 e che hanno donato 784 volte nel 1967 e 553 volte nel 1968.
Il 14 dicembre 1968 il dr. Giovanni Penati assume per la sesta volta la carica di Presidente. Nella stessa seduta il Consiglio delibera di proporre al Comune l’inserimento, nella toponomastica di Cernusco, di una via dedicata ai Donatori di Sangue. Durante il 1969 prende corpo in consiglio l’idea di erigere un monumento per il XV anniversario di fondazione, da collocarsi in esterni negli ambienti dell’ospedale. Fissata la data al 24 maggio per le celebrazioni per i 15 anni di attività associativa, viene stilato un programma comprendente ritrovo in sede, santa Messa, corteo con omaggio ai caduti, discorso ufficiale nel cinema comunale, premiazione dei soci benemeriti e pranzo sociale (all’Hotel Milano). Dalla metà del 1970, quindi, Cernusco ha il suo primo monumento dedicato ai donatori di sangue. Il Comune di Cernusco stanzia un contributo straordinario di 350.000 lire. A novembre 1970 si chiude un altro mandato biennale. In assemblea vengono diffusi i dati: 260 donatori (più venti occasionali); 490 donazioni nel 1969 e 580 nel 1970. Il 21 novembre 1970 il dr. Penati, Presidente per la settima volta, sottolinea l’importanza della propaganda associativa presso i giovani.
Con il 1971 si inizia a ragionare circa la richiesta di un centro trasfusionale a Cernusco, che faccia superare la gestione con autoemoteca e con prelievi in ospedale gestiti con immediato invio al centro trasfusionale milanese. Avis Cernusco intanto attraversa con la sua identità specifica la storia del nostro Paese: il 27 marzo 1971 viene organizzata una serata culturale: nella stessa occasione gli Avisini ascoltano una conferenza su “La droga e i giovani” e, di seguito, vedono i filmati amatoriali dei Cernuschesi di ritorno dalla Terra Santa e il documentario sul viaggio del Papa Paolo Sesto in Israele.
Dai registri emerge la testimonianza di una collaborazione lunga decenni, prima del “Protocollo” del 2006: Avis concede la sede per tre serate di corso infermieristico a Croce Bianca (aprile 1971). A ottobre ’71 il presidente Penati scrive ai soci, invitandoli all’assemblea del 14 novembre: “Ricorda che non basta essere capaci di criticare, ma bisogna saper parlare a tempo debito, a viso aperto”. Nei rapporti con l’Ospedale tiene banco la discussione sulla realizzazione di un centro trasfusionale a Cernusco, mentre emerge dall’assemblea una richiesta al Consiglio perché rafforzi la segreteria con una persona fissa e trovi un medico di sezione che sostituisca il dr. Mori. Il 29 gennaio 1972, dopo 17 anni, il dr. Mori viene sostituito dal dr. Malavasi quale medico di sezione. A ottobre 1972 Avis registra 350 donazioni fatte in autoemoteca, e 250 in Ospedale. Il 28 gennaio ’73, su 313 tesserati, in 137 partecipano in Assemblea e votano per il nuovo Consiglio. Per l’ottava volta Penati è Presidente. Nei due anni successivi Avis dialoga con Comune e Ospedale in merito alla futura “piazzetta” (che sarà alla fine il Largo Donatori Sangue) e alla nuova sede.